
di J.C. Ryle.
Estratto da “The Importance of Dogma” 1900″
Diciotto secoli fa l’apostolo Paolo ci avvisava: «Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie» (2 Timoteo 4:3).
L’uomo naturale odia il Vangelo e tutte le dottrine che lo caratterizzano, mentre si rallegra di qualsiasi vana scusa gli consenta di rifiutarlo.
La verità è che la radice di questo male affonda nella natura caduta dell’uomo e nella sua profonda incredulità nella Parola infallibile di Dio. Ho il sospetto che non ci rendiamo conto di quanta poca fede salvifica vi sia sulla terra e di quante poche persone credano a tutte le verità della Bibbia.
All’uomo orgoglioso non piacciono le dottrine caratteristiche del cristianesimo perché non gli permettono di gloriarsi.
All’uomo pigro e indolente non piace nessuna dottrina caratteristica perché gli richiede di fare lo sforzo di pensare, farsi delle domande e aguzzare la mente.
L’uomo ignorante pensa che tutte le dottrine caratteristiche non siano altro che una questione di parole e terminologia e che ciò che crediamo non abbia nessuna importanza.
L’uomo del tutto carnale rifugge ogni dottrina caratteristica perché essa condanna il mondo che egli ama.
Ma in un modo o nell’altro, io sono convinto che il peccato originale è la causa di ogni malefatta, con il risultato che fin troppi uomini abboccano avidamente all’idea apparentemente nuova che la dottrina non ha importanza: essa offre una scusa conveniente per i loro peccati.
Le conseguenze di questa diffusa avversione alla dottrina sono assai gravi al giorno d’oggi. Che ci piaccia ammetterlo o no, si tratta di un’epidemia che sta facendo molti danni: essa crea, alimenta e mantiene una grande instabilità religiosa e produce quello che io devo azzardarmi a chiamare, se posso inventare questo termine, un cristianesimo smidollato nelle chiese, sarebbe a dire un cristianesimo senza spina dorsale, muscoli o forza.
Una medusa, come sa chiunque si rechi frequentemente in spiaggia, è un oggetto gradevole e graziosa quando galleggia sul mare, contraendosi ed espandendosi come un piccolo e delicato ombrello trasparente; eppure la medesima medusa, quando è gettata a riva, altro non è che una massa informe, incapace di muoversi, difendersi o mantenersi in vita.
Ahimè! Si tratta di una vivida immagine di gran parte della religione odierna, il cui principio guida è «nessun dogma, nessun principio, nessuna dottrina».
Ci sono centinaia di pastori smidollati che non sembrano avere nemmeno un osso nel corpo della loro teologia. Questi pastori non hanno nessuna opinione precisa e non appartengono a nessuna scuola o fazione; sono così spaventati dalle “opinioni estreme” da non avere nessuna opinione.
Ogni anno sono predicati migliaia di sermoni smidollati, sermoni per niente incisivi, lisci come palle da biliardo, che non risvegliano nessun peccatore e non edificano nessun santo.
Ci sono legioni di giovani uomini smidollati che ogni anno escono dai nostri seminari armati di qualche avanzo di filosofia di seconda mano, che pensano che non avere nessuna opinione precisa in materia di religione ed essere del tutto incapaci di decidere che cosa sia la verità cristiana sia un segno di acume e intelligenza. I loro cuori orgogliosi non sono soddisfatti delle verità che hanno soddisfatto i santi degli anni passati; il loro unico credo è una specie di “qualsiasicosismo”. Essi credono di tutto e non sono sicuri di niente!
Infine, ciò che è peggio è che c’è una miriade di adoratori smidollati, persone rispettabili che vanno in chiesa e non hanno nessuna opinione chiara e precisa su nessuna dottrina. Essi non sono in grado di distinguere delle cose tra loro differenti più di quanto dei ciechi non siano in grado di distinguere i colori! Essi pensano che tutti abbiano ragione e nessuno abbia torto, che tutto sia vero e nulla sia falso, che tutti i sermoni siano buoni e nessuno sia cattivo, che tutti i pastori siano ortodossi e nessuno sia eterodosso. Essi sono «come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina»! Spesso si entusiasmano per ogni novità e sono sempre pronti ad accogliere delle novità perché non hanno nessuna comprensione delle antiche verità della Scrittura.
Tradotto da A.P.
Fonte: The Importance of Dogma, da J.C. Ryle, 1900.