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TRE PRINCIPI DEL PROTESTANTESIMO

di Risorse Riformate

chiesa protestante

Di James E. McGoldrick.

Il Credo Protestante ebbe origine in un tempo di scandali, quando il  frate Domenicano Johann Tetzel  fece la sua apparizione in Germania viaggiando di città in città vendendo ai fedeli i certificati di indulgenza. Era l’autunno del 1517.

Tetzel,  promettendo  al suo pubblico la remissione dei peccati e quelli dei loro defunti  in purgatorio, induceva le persone devote a mettere da parte i loro  risparmi e ad  accorrere a  lui per comperare .i documenti in vendita.  Così facendo essi credevano di adempiere ad  un dovere di carità cristiana:  i loro cari defunti sarebbero stati sollevati dalle pene del purgatorio ed ammessi direttamente in paradiso. Tetzel faceva credere alle persone che avrebbero potuto ottenere il  perdono semplicemente versando il loro denaro nella sue casse e ricevendo in cambio  le carte che egli offriva e, per pubblicizzare  le vendite, soleva recitare una filastrocca che suonava all’incirca : “Appena la moneta nella cassetta rimbalza, l’ anima dal purgatorio, svelta, si innalza”. La gente accorreva da ogni dove, con il desiderio di liberare le anime dei propri congiunti dalle fiamme della punizione.

Il purgatorio, nell’insegnamento della chiesa medievale, veniva descritto come un luogo di punizione temporanea dei peccati,  la durata della permanenza in questo posto era determinata dal numero e dalla gravità  dei misfatti commessi in vita, e solo quando un’anima fosse stata purgata pienamente, sarebbe poi  stata liberata per accedere al  paradiso.

Notizie sull’attività di Tetzel  arrivarono in breve all’università di Wittenberg dove il dottor. Martin Lutero, professore di teologia, le apprese con dolore e, anziché mostrarsi speranzoso come le persone in possesso dei famosi certificati venduti da Tetzel,  si infuriò. Lutero si scagliò contro l’intera faccenda e la denunciò definendola uno scandalo di risonanza enorme e dichiarando che la chiesa doveva essere salvata dall’infame traffico delle indulgenze. Lutero si recò davanti alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, un foglio in una mano, un martello nell’altra, ed affisse su quella porta  una lista di 95 proteste contro la vendita delle indulgenze. Da allora cominciò a spiegare ai fedeli sottoposti alla sua cura pastorale che erano stati  crudelmente ingannati  e che  i certificati che gli erano stati venduti non promettevano la remissione dei peccati e non assicuravano la salvezza né a loro né ai loro defunti. Ai  poveri contadini ignoranti e ai cittadini  comuni  che non sapevano  leggere il latino in cui erano redatti,  Tetzel aveva fatto credere, approfittandosi della loro ignoranza, che avrebbero ottenuto dei benefici che in verità  nemmeno erano menzionati nei documenti stessi.

Secondo l’ insegnamento della Chiesa Romana  essa ha in custodia un Tesoro di Meriti accumulati da grandi santi che avendo compiuto in sovrabbondanza  opere buone necessarie per la loro salvezza, hanno accumulato in questo modo dei  “meriti” da cui la Chiesa   può disporre per dispensarne a chi non ne ha accumulati a sufficienza e l’ indulgenza diventò un mezzo tramite cui i peccatori bisognosi potevano attingere “ meriti”da questo  tesoro. Nel 1460, papa Sisto IV aveva dichiarato che i benefici guadagnati con le indulgenze potevano essere trasferiti ai credenti defunti che si trovavano in purgatorio.

Lutero, fortemente indignato contestò la vendita delle indulgenze e chiese che l’intera  materia fosse discussa dai dottori dell’ Università. Invitò i colleghi accademici  ad un dibattito pubblico sulle “95  tesi”o obiezioni da lui sollevate contro le vendite delle indulgenze, lanciando così una protesta che attrasse sostenitori e in breve tempo  coloro che vi aderirono divennero noti come “ Protestanti”.

Il termine Protestante  è definito dai  dizionari come “quel membro di  quelle chiese Cristiane che si sono scisse dalla chiesa Romana nel 16mo secolo tali i Battisti, Presbiteriani, Metodisti e molte  altre chiese”,  ovvero “colui che protesta”.

Era il 31 Ottobre 1517 quando Martin Lutero affisse le tesi sulla porta della chiesa del castello, egli protestò contro gli abusi e le corruzioni legate alla vendita di indulgenze e mise in discussione  la regola secondo la quale il perdono dei peccati  avviene attraverso “il pentimento, la confessione e l’offerta”. All’epoca la chiesa  insegnava anche che il perdono si ottiene attraverso il sacramento della penitenza quando un prete, rappresentante di  Gesù Cristo, assolve quel peccatore che a lui avesse confessato  i propri peccati,  si fosse pentito e versato  un’offerta in denaro. Lutero ebbe il coraggio di opporsi apertamente alle indulgenze e alla credenza che il perdono potesse avvenire tramite queste o tramite il pentimento, la confessione e l’offerta. Nella 32ma delle “ 95 Tesi” egli scrisse: “Coloro che credono di poter essere certi della propria salvezza perché in possesso di lettere di indulgenza saranno eternamente dannati insieme ai loro insegnanti”* (*Luther’s Works, ed .Harold J. Grimm. Filadelfia: Muhelenburg Press, 1957,p.28.)

Con questo drammatica presa di posizione Lutero iniziò un tentativo di riforma della chiesa allo scopo di  riportarla all’insegnamento biblico della salvezza e di  ripristinare  la purezza del Nuovo Testamento.

L’intento di Lutero non era certamente quello di diventare il fondatore di una chiesa protestante separata. Anzi, a quel punto, Lutero  era convinto del fatto che il papa avrebbe addirittura apprezzato che uno dei suoi frati si era  adoperato per difendere la chiesa da uno scandaloso abuso. Purtroppo non era ancora al corrente che proprio Papa Leone X e l’arcivescovo di Mainz Albrecht  avevano escogitato la vendita delle indulgenze e nominato Tetzel loro emissario. Al contrario, anziché essergli riconoscente, Leone X, fu enormemente irritato dalla sua azione.

La protesta di Lutero non aveva valenza interamente negativa così come il termine “ Protestante” non è un termine negativo, esso deriva  dalla preposizione Latina  pro, che significa a favore e dall’ infinito testare = testimoniare, un Protestante è perciò uno che testimonia a favore , un Protestante testimonia a favore di Gesù Cristoe della Parola di Dio.

Il Protestantesimo non è semplicemente  il protestare contro la corruzione del clero e i  falsi insegnamenti; è la riscoperta della fede biblica e della Cristianità del Nuovo Testamento, con un’enfasi positiva sulle dottrine della Scrittura, della Grazia e della Fede.

Espresso nell’ elegante Latino del 16 mo secolo, il Protestantesimo proclama : Sola Scriptura, sola Gratia e sola  Fide.

SOLA SCRIPTURA

I  Protestanti credono letteralmente che la Bibbia sia la Parola di Dio, così come l’apostolo  Paolo insegnava che l’intera Scrittura è ispirata da Dio, è un  sicuro mezzo di salvezza e che attraverso la  Parola scritta il credente diventa “veramente preparato ad operare in bene” (II Tim 3.17 ) .

 I Protestanti attribuiscono alla Bibbia esattamente la stessa autorità che Gesù le attribuiva ai Suoi tempi quando proclamava: Non pensate che io sia venuto per abolire la Legge dei Profeti; non sono venuto per abolirla ma bensì a completarla , in verità vi dico, fino che il cielo e la terra  dureranno, nessuna lettera e nemmeno il più minuto colpo di penna scomparirà dalla Legge prima che tutto sarà compiuto (Matt.5.18 ).

Proprio perché fedele a Gesù riguardo all’autorità della Bibbia, il Protestantesimo rifiuta l’ autorità dell’umana tradizione, quando Gesù ingaggiò i Farisei in dibattito rispose loro:” Voi annullate la Parola di Dio in nome delle vostre tradizioni “ (Matt.15.6) .

Gesù contraddiceva spesso le tradizioni degli uomini ma sosteneva, osservava e difendeva la  Legge.

 Nel sermone sulla Montagna, Egli mise in risalto la tendenza degli Ebrei  a seguire le tradizioni rabbiniche e disse: “Voi conoscete ciò che fu detto alla la gente molto tempo fa…ma io vi dico—“ Matt.5.21-22).

Così Gesù contraddiceva l’ insegnamento tradizionale dei rabbini che avevano distorto la Parola di Dio attraverso false interpretazioni, e perciò disse : “Dimenticate quanto i rabbini vi hanno detto ed ascoltate me perché la mia parola è la Parola di Dio”. Se confrontata con le Scritture del Vecchio Testamento la parola di Gesù è davvero la Parola di Dio.

Lutero contestava la vendita delle indulgenze ed altre superstizioni della chiesa medievale, aveva capito che esse non avevano alcun fondamento sulle Scritture  e, a seguito di ciò, diventò la figura centrale di un’intensa e prolungata controversia.

Il papa e l’Imperatore lo contrastarono con forza ed ordinarono altresì al principe di Germania di prendere misure contro di lui , gli fu intimato di presentarsi a Roma per rispondere alle accuse formulate nei suoi confronti. Nonostante tutto ciò qualcuno si erse a suo protettore, era  Federico il Saggio, principe di Sassonia.  Federico contestò il fatto che Lutero non avrebbe mai potuto  ottenere un processo equo a  Roma e pertanto, se doveva esserci un processo, questo doveva svolgersi  in Germania.

Dopo adeguati preparativi, nell’aprile 1521, L’Imperatore del  Sacro Romano Impero Carlo V si recò alla cittadina di Worms ove aveva convocato il Consiglio del suo impero.

E  fu proprio qui, a Worms, che si riunirono vescovi, arcivescovi, principi dell’impero, rappresentanti  delle Feistaedte (le città autonome) . Elevato sopra tutti sedeva Carlo V, re di Spagna e Imperatore del Sacro Romano  Impero.

Di fronte a tale imponente assemblea  veniva condotto il modesto Agostiniano Martin Lutero nel suo umile saio da frate;  fu fatto avanzare davanti un tavolo sul quale giacevano le tesi ed i trattati  che egli stesso aveva scritto e pubblicato.

Johann von Eck, segretario dell’arcivescovo di Trier, nella sua qualità di inquisitore, chiese a Lutero se riconosceva gli scritti come suoi,  alla sua risposta affermativa Eck domandò allora al teologo se volesse ritrattare  le “ eresie” che aveva pubblicato.  Cosciente dell’importanza  della sua posizione , Lutero chiese tempo per formulare una risposta definitiva.  Carlo V gli  concesse 24 ore  ed il giorno seguente Lutero ricomparve davanti al Consiglio con una tesi che alterò il corso della storia e cambiò la chiesa per sempre. Il mondo e la chiesa non sono stati più gli stessi dopo che Lutero pronunciò la sua arringa piena di pathos.

Un piccolo frate e teologo sconosciuto, indifeso, povero e disarmato di fronte ai regnanti della Germania , disse:

Dato che la Vostra serena Maestà e le autorità  attendono una risposta io la darò in modo semplice, senza  acredine: A meno che io sia convinto dalla testimonianza della Scrittura o da chiare ragioni (io non  credo né al papa né ai concili essendo noto che essi hanno spesso errato e si sono anche contraddetti tra di loro)  io  mi baso sulle scritture che ho citato e la mia coscienza  è prigioniera della Parola di Dio. Io non posso e non ritratterò nulla  perché non è giusto e non è saggio andare contro la propria coscienza. (2)

(2) Luther’s Works, 32, ed.George W. Forell. Philadelphia: Muhnlenburg Press, 1958,p 112.

Lutero doveva essere pienamente cosciente che stava rischiando la vita per Gesù Cristo e  questo sicuramente lo impauriva;  altri, che avevano preso simili risolute posizioni prima di lui, erano stati messi al rogo come eretici.  Il riformatore boemo John Hus, per esempio, era stato bruciato un secolo prima  per ordine del Concilio di Costanza e, tra i crimini per i quali era stato condannato, vi era proprio la protesta contro la vendita delle indulgenze!.

Affrontando  quel tribunale, Lutero sapeva che la sua vita era in serio pericolo se l’ Imperatore non avesse mantenuto la promessa di permettergli di viaggiare indenne avanti e indietro da Worms; fortunatamente per lui la parola fu mantenuta e al frate fu permesso di andarsene tranquillamente dalla cittadina. Da quel momento in poi la Chiesa cominciò a considerarlo  un eretico e l’Imperatore lo denunciò quale fuorilegge. Nonostante tutto ciò Lutero aveva sollevato un argomento che era destinato ad avere grande seguito nel corso dei secoli: il principio della  “sola Scriptura “.

Coloro che  credono, nello stesso modo che lui fece, ancora si attengono alla sola Scrittura e le loro coscienze sono “Prigioniere della Parola Di Dio”.

Non appena Lutero ebbe formulato la sua protesta ed iniziato la riforma della chiesa in Germania, altri, in vari luoghi della Cristianità, iniziarono a leggere la Bibbia e vi scoprirono verità che erano state oscurate da secoli di tradizioni ecclesiastiche. Nelle montagne della Svizzera Giovanni Calvino emerse come capo della riforma egli, come Lutero, diventò un convinto studioso  della Bibbia e, anche per lui, la Scrittura divenne la suprema autorità. Parlando del libro sacro disse : “I profeti non parlavano per suggestione proprie, ma erano mezzi dello Spirito Santo atti a trasmettere solo ciò che era stato ordinato dai cieli”. (3)

I protestanti Svizzeri, similmente ai loro fratelli tedeschi, erano veri protestanti in quanto esigevano che ogni materia, inerente la chiesa, doveva essere provata alla luce dell’autorità della sola Scriptura,  anch’essi non avevano fiducia nel Papa e nei  Concili poiché le loro coscienze erano sottomesse alla Parola di Dio.

Il vero Protestantesimo di ogni dove  afferma che la Bibbia, e solo questa , è l’autorità su cui si fonda la fede e la pratica Cristiane perché su di  essa  basavano la fede i nostri padri, questa è la fede “che una volta fu rivelata ai santi”  (Giuda 3 )

 (3) Calvin’s Commentaries, 10, ed.D.W.Torrance and T.F. Torrance. Gran Rapid: W.B. Eerdmans Publishing Co.1976, p.330)

Tra le affermazioni di fiducia nella verità ed infallibilità delle Scritture , la Confessione di Fede del New Hampshire è solenne ed inequivocabile, l’articolo 1 del credo Battista  dichiara:

 “Noi crediamo che la Sacra Bibbia fu scritta da uomini ispirati da Dio ed è un perfetto tesoro di istruzioni celesti che ha Dio come Autore, salvezza nel suo fine e verità, senza  possibilità di errore nel Suo contenuto; che rivela i principi  con i quali Dio ci giudicherà; e pertanto è, e rimarrà fino alla fine del mondo, il vero perno della Cristianità ed il metro ultimo  con il quale le azioni umane, le dottrine e gli intenti  saranno giudicati.

Tutti i veri Protestanti  saranno perfettamente d’accordo con la potente affermazioni della sola Scriptura  essendo questa   l’indispensabile fondamento della fede Cristiana.. Se la chiesa del ventunesimo secolo non è fedele nel proclamare sola Scriptura, è giunto il tempo per una nuova protesta, una protesta contro le inclinazioni terrene per proclamare la Parola di Dio.

SOLA GRATIA

Saldamente ancorato alle Scritture, il Protestantesimo asserisce che un peccatore non ha speranza di salvezza, malgrado ogni sforzo ed iniziativa intrapresa , i Protestanti sanno che la Bibbia dice chiaramente: “E’ per grazia che siete stati salvati, attraverso la fede- e non per le vostre azioni, è un dono di Dio- non ricevuto per opere, così , nessuno può vantarsene ( Lettera agli Efesini 2.8-9”  pertanto il Protestantesimo nega tutti gli schemi di salvezza che attribuiscono ad opere umane e pratiche religiose il potere di  guadagnarsi  il perdono e la vita eterna, insegna altresì che la salvezza proviene dalla  pura ed immeritata misericordia di Dio, solo tramite la grazia. Sola Gratia è la base della fede dei Protestanti,  essi sanno che l’uomo da solo non può e non desidera  compiacere Dio e ottenere la salvezza, Lutero descrisse lo stato  dell’uomo peccatore come De Servo Arbitrio (Bondage of the Will) (4)

(4) Luther’s Works, 34, ed.Lewis W. Spitz Philadelphia: Muhnlenburg Press, 1960.

L’ uomo, nella sua stoltezza, crede di essere libero ma è invece  prigioniero del peccato e di Satana.  Gesù disse : “Ogni peccatore è schiavo del peccato” ( Giovanni 8.34 ). L’ uomo possiede una sorta di libertà , egli è libero sì di agire a suo piacere ma gli piace peccare, ed il desiderio di peccare lo conduce sempre più nel  peccato e più  lontano da Dio, vivendo in peccato, amando il peccato e morendo in peccato se non fosse per la grazia di Dio. Il legame con il peccato è così forte che l’uomo non si accorge nemmeno di essere schiavo. Lutero rifletté sopra questa tragica condizione di caduta e la descrisse così:

 “Io credo che non posso arrivare a credere in Cristo o avvicinarmi a lui per mia forza e volontà ma lo Spirito Santo attraverso il Vangelomi ha chiamato,  illuminato con i Suoi  doni , santificato  e salvato  nella vera fede nello stesso modo come egli chiama, unisce, illumina e santifica l’ intera Chiesa Cristiana sulla Terra, e la conserva in unità con Gesù Cristo, nella vera fede…..

Questo è il Vangelo della sola grazia, questo è l’ insegnamento che, per peccatori senza aiuto e senza speranza , verso i quali non ha obbligo alcuno, Dio ha avuto pietà ed ha dispensato gratuitamente il Suo favore. In tal modo peccatori immeritevoli, che non hanno guadagnato altro che il negativo giudizio di Dio, hanno l’inestimabile privilegio di goderne la benignità  perché Egli, grazie all’immensa  bontà del Suo cuore, ha scelto di essere benigno con coloro che meriterebbero solo il Suo giudizio.

Il vero Protestantesimo attinge la dottrina della salvezza  direttamente dalla Bibbia e perciò afferma che la salvezza è l’immeritato e gratuito dono di Dio, è “la grazia di Dio che conduce alla salvezza” (Tit. 2-11 ) e per questo il vero Protestantesimo  annuncia sola gratia a tutto il mondo. Ciò che l’ uomo non è capace di fare per se stesso, Dio lo ha fatto per lui  liberamente nella grazia in Gesù Cristo.

Pertanto, se la chiesa del ventesimo e ventunesimo secolo ha trascurato di proclamare  il vangelo di sola grazia, è giunto il momento per un’ altra protesta, i Protestanti, ora, come già nel sedicesimo secolo, devono insistere che dispute in materia di salvezza vanno risolte appellandosi esclusivamente alle Scritture  dalle quali si evince con chiarezza che questa è un dono di Dio,   non un premio per il comportamento umano.

SOLA FIDE

Il Protestantesimo  afferma che le sole vie di salvezza  sono l’ autorità della Bibbia e la grazia che ne deriva, ma resta una domanda insoluta, quanti riceveranno la salvezza?, ovvero, quante persone sono in grazia di Dio? Questa è la domanda che ossessionava Lutero e lo condusse sull’orlo della disperazione.

Lutero non diventò frate  di sua volontà, quando ancora giovane stava studiando per diventare avvocato, durante un viaggio nel mezzo di una foresta in Germania, fu colto da un tremendo temporale con  tuoni minacciosi e fulmini che scoppiavano tra gli alberi, il giovane temé di poter essere colpito in ogni momento e nello sconforto pregò, ma non si rivolse a  Dio, implorò l aiuto di Sant’ Anna, la patrona dei minatori. Il padre di  Lutero era stato minatore, e  proprio attraverso gli insegnamenti ricevuti nell’infanzia fu portato a cercare l’intercessione della santa presso Dio e le  promise di diventare frate se avesse avuto salva la vita.  Sopravvissuto alla bufera  e fedele al suo voto entrò nel monastero Agostiniano di Erfurt, e qui, divenuto prete,  durante la sua permanenza in convento si prodigò alle responsabilità della vita in comune con straordinario vigore, trascorse notti insonni e affrontò periodi di digiuno. Ogni giorno confessava i suoi peccati tentando di ottenere una giusta posizione davanti a Dio.

Padre Johann Staupitz, suo superiore, scoprì in fretta che il nuovo frate era un uomo con una coscienza particolarmente sensibile,  Lutero era  oppresso dal peso dei peccati e dalla colpa di  non  confessarli  abbastanza frequentemente. Un giorno Staupitz gli disse di uscire dal confessionale e di ritornare solamente quando avesse avuto davvero peccati da confessare. Lutero rovistava la sua coscienza sforzandosi di alleggerirsi  dell’orribile peso di colpa e vergogna che lo opprimeva, ma si rese presto conto che la confessione ad un prete non portava nessun sollievo.

Sebbene la chiesa medioevale incoraggiasse la gente  ad adottare il monachesimo come migliore via per accattivarsi il favore di Dio, l’ esperienza monastica di Lutero non lo aiutò a  amare quel Dio. Lutero di fatto ammise che, al contrario, la distanza tra lui ed il suo Creatore aumentava proprio quando svolgeva con diligenza i suoi doveri monastici. E detto a modo suo: “ io …..ero in tormento perpetuo” (6)

Gli studi in monastero, all’ università e le nozioni  apprese nella sua fanciullezza lo avevano portato a considerare Dio come un giudice crudele, ed era di fatto terrificato all’ idea di non potere rientrare tra i Suoi prescelti. Confessò i suoi dubbi a padre Staupitz ed  il saggio consigliere lo esortò a smettere di vivere nel timore dell’ira dvina, ma a cominciare a meditare sull’amore e  misericordia di Dio, a guardare le ferite di Cristo e a credere che Cristo era stato crocifisso per lui.  Così facendo il disorientato frate avrebbe trovato la certezza dell’amore e della elezione divina. Lutero prese questi suggerimenti a cuore ma i dubbi continuavano  ad assalirlo, non poteva  togliersi dalla mente l’ immagine di Dio come di un giudice irato.

Lo studio della Bibbia faceva parte delle responsabilità di Lutero come prete e teologo, ma  questa devozione parve accentuare il suo senso di vuoto interiore. Al momento della scoperta dell’ enfasi che la Scrittura pone sulla perfezione di Dio, Lutero capì che la perfetta giustizia di Dio richiedeva una corrispondente perfezione negli uomini  e, pur provando con tutte le forze, Lutero capì che era umanamente impossibile raggiungere la perfezione che il suo Creatore richiedeva. Il povero frate continuò ad affondare nella confusione mentale e spirituale  capendo di non essere in grado di  soddisfare i precetti  divini e di  non poter placare l’ira di Dio contro cui aveva peccato. Il Dio perfetto che Lutero aveva incontrato nelle Scritture rimaneva, a suo pensare, il giudice accusatore le cui leggi egli stava trasgredendo di continuo. (7)

(6) (Da ..Schweiebert, Luther and his Times. St. Louis: Concordia Publishing House. 1950,p. 153     

(7)Luther’ s Works, 34, p. 337

All’ Università del Wittenberg Martin Lutero  aveva l’incarico di tenere delle lezioni su alcune parti della Bibbia e nel  1515, due anni prima dell’ affissione delle 95 Tesi, iniziò una serie di lezioni sulla Lettera di Paolo ai Romani. In questo bel trattato di Paolo, al capitolo 1, versetti 16 e 17 Lutero scoprì l’ essenza del Vangelo: 

“Io non mi vergogno del vangelo  perché esso è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede;  prima per gli Ebrei, poi per i Gentili, poiché nel vangelo la perfezione di Dio è rivelata, una perfezione  che viene attraverso la fede dall’ inizio alla fine, proprio come è scritto : “Colui che è giusto attraverso la fede vivrà”  (8)

 La perfezione di cui Lutero aveva un disperato bisogno  ma  a cui era incapace di giungere  la trovò rivelata nel vangelo di Cristo, scoprì che è una perfezione che proviene da Dio!, La perfezione che Dio richiede è una perfezione che Dio stesso ci dona attraverso la fede nel Suo Figlio, questa è l’ essenza della fede Cristiana – il  peccatore è giustificato, punto! È giustificato agli occhi di Dio sola fide, per mezzo della sola fede.

Il Protestantesimo dunque professa il vangelo di sola fide , attraverso la fede: un incomparabile  prezioso dono di Dio che  Egli , secondo il Suo giudizio, dona  a persone da Lui scelte, il peccatore può scoprire che le promesse di perdono e di vita eterna  che si trovano nel vangelo sono destinate e riservate proprio a lui, il peccatore comincia a credere che Cristo fu crocifisso per lui e che pagò l’ intero prezzo dei suoi peccati. Attraverso la fede, i peccatori credenti sanno che il sangue di Cristo ha cancellato le loro colpe e che possono presentarsi davanti a Dio come persone pure, giuste e santificate  poiché la perfezione, la giustizia e la santità di Cristo è stata  trasferita in loro. Si diventa giusti davanti  Dio sola fide, solamente per mezzo della fede.

Quando Lutero scoprì  la giustificazione tramite la sola fede esclamò:

 Mi sono sentito come nato di nuovo e di essere entrato in paradiso attraverso cancelli spalancati, ed qui mi si è aperto un aspetto completamente nuovo della Scrittura. (9)

Sì, un miracolo era avvenuto nel cuore e nell’ anima di Martin Lutero proprio mentre studiava La Parola di Dio, lo Spirito di Dio  gli donò vita spirituale, lo rigenerò, e gli dette la fede per credere e per comprendere che la  perfezione da lui disperatamente cercata gli  era stata  concessa  dal Figlio di Dio.

Il Protestantesimo afferma che la fede, solo la fede, giustifica i peccatori e  li rende giusti davanti a Dio.

 (8) Nuova Versione Internazionale, modificata dall’ autore

(9)Luther’s Works,34,p. 337.

Il Catechismo di Heidelberg, è uno dei più importanti trattati della riforma Cristiana e la sua definizione di salvezza nelle  fede è  decisamente appropriata:

Vera fede non è solo l’ affermazione che io prendo per verità tutto ciò che Dio ci ha rivelato con la Sua Parola, ma anche la certezza che lo Spirito Santo opera nel mio cuore tramite il vangelo, e che non solo agli altri, ma anche a me la remissione dei peccati l’eterna giustificazione e la salvezza sono liberamente donate  da Dio, semplicemente per grazia, solo nel nome e per i meriti di Gesù Cristo. (10)

Ecco! Il peccatore, senza merito alcuno, presenta a Dio gli immacolati meriti di Gesù Cristo che è la suprema misericordia in cielo che scende per   tutti coloro che non potrebbero mai accedere a Dio, Come Gesù disse “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare ed a salvare ciò che era perduto” ( Luca 19.10)

Egli venne a cercare uomini che per loro natura non Lo avrebbero mai cercato , Egli amò così tanto i peccatori perduti che li inseguì nella loro fuga da Dio, li raggiunse nella corsa e toccandoli con la Sua grazia ne invertì il percorso dirigendoli verso il paradiso.  Paolo descrisse magnificamente questa salvezza: Quando la bontà di Dio nostro salvatore e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati egli ci ha salvato non per opere giuste da noi compiute, ma per la Sua misericordia purificandoci in rinascita e rinnovamento per mezzo dello Spirito Santo” (Tito 3.4-5)

Martin Lutero sapeva che aveva ricevuto il prezioso dono di Dio, la fede giustificatrice in Cristo.  E noi , riflettendo sui tre principi del Protestantesimo, crediamo nella Bibbia? Ci atteniamo fermamente a sola Scriptura , esclusivamente alla Scrittura? Abbiamo abbandonato tutti i vani sforzi di salvarci con i nostri mezzi?  Stiamo davanti a Dio salvati da Gesù Cristo sola gratia?, Abbiamo confessato i nostri peccati e ammesso la nostra condizione di uomini perduti? Ci sentiamo noi , come Lutero si sentì, privi di aiuto e di speranza? Crediamo per fede che Cristo morì per le nostre colpe e risuscitò? Se è davvero così anche noi siamo nati di nuovo; anche noi abbiamo trovato le “porte aperte in paradiso”, anche noi abbiamo ottenuto quella giustizia che proviene da Dio, che è “ dal principio alla fine attraverso la fede”poiché, “Chi è stato reso giusto attraverso la fede vivrà”

Il 1983, è stato l’anno del 500.esimo anniversario della nascita di Martin Lutero, la chiesa deve proclamare ancora  il vangelo di sola fide, se la chiesa oggi non lo fa, è tempo di una nuova protesta. Rendiamo le nostre chiese davvero Protestanti, rendiamole testimoni  di Gesù e della Parola di Dio, protestiamo contro precetti umani e false tradizioni. Abbiamo bisogno di risvegliare una testimonianza Protestante perché questi principi sono stati abbandonati,  sebbene  provenissero dalla Bibbia e fossero stati scritti nella storia con il sangue dei martiri.

(10) Heidelberg Catechism, question 21. Chicago: The Back to God Hour, n.d. p.6.

Protestiamo, altrimenti il vero Protestantesimo si perderà per strada. È lì che risiede la fede dei nostri padri, la fede per la quale sono vissuti e sono morti. Quella fede che ha sostenuto Lutero nell’affrontare risolutamente sia la chiesa che l’ impero e e lo ha portato a dichiarare “La mia coscienza è prigioniera della Parola di Dio”, Questa è la fede che sostenne  il martire Protestante Inglese Thomas Cranmer, arcivescovo di Canterbury, che perì sul rogo durante il regno della tristemente famosa  Maria la sanguinaria. In un primo momento di debolezza , Cranmer,  aveva ritrattato per salvare la propria vita  ma , ritrovato poi il coraggio, pagò il prezzo della fedeltà  al suo Salvatore e  quando le fiamme furono accese ai suoi piedi Thomas Cranmer stese la mano destra nel fuoco gridando “ Giacché questa mano ha offeso, scrivendo contrariamente al mio cuore, sia arsa per prima “ (11)

Come Lutero, Cranmer ed altri martiri credevano nei tre principi  del Protestantesimo e sapevano bene di non potervi rinunciare per nessun motivo altrimenti avrebbero negato Gesù Cristo.

Possa Dio darci il coraggio di vivere con la medesima fede e morire in tale fede.

Eterno Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, donaci lo Spirito Santo che incide la Parola  nei nostri cuori,  fa che possiamo riceverla  ed esserne glorificati e confortati per l’ eternità. Che i nostri cuori rendano gloria alla tua Parola  e fa che essa splenda e ci scaldi in modo che noi possiamo rallegrarci in essa ,  per mezzo dello Spirito Santo pensare in rettitudine, e per mezzo delle tuo potenza si compia la tua Parola nel nome di Gesù Cristo, Tuo Figlio, nostro Signore, Amen.

Martin Lutero.

(11) John Foxe,The Acts and Monuments of the Christian Martyrs, VIII. New York: AMS Press, p.88

Con permesso dell’autore.
Fonte: The 3 Principles of Protestantism, by Dr. James E. McGoldrick.

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Archiviato in:La Riforma Contrassegnato con: indulgenze, James McGoldrick, Lutero, Protestantesimo, Sola Fede, Sola Grazia, Sola Scrittura

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GLI STANDARDS DI WESTMINSTER

Gli Standard confessionali di Westminster (la Confessione di Fede e i Catechismi Maggiore e Minore) sono disponibili in italiano in forma integrale.

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Traduzione e pubblicazione a cura della Chiesa Riformata del Trasimeno.

Hai bisogno di una chiesa locale

Non siamo stati creati per stare da soli. Dio vuole che ognuno dei suoi figli frequenti una chiesa  locale (Ebrei 11:21-25) dove «la dottrina del Vangelo sia insegnata e creduta, gli ordinamenti amministrati, e l’ adorazione pubblica condotta più o meno puramente» (CFW 25.4).

Scrivici se hai bisogno di aiuto a trovare una chiesa.

Noi siamo situati nella zona del Lago Trasimeno, tra Perugia e Arezzo. Vieni a trovarci: www.ChiesaTrasimeno.com

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