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Perché abbiamo credi e confessioni?

di Risorse Riformate

perché abbiamo credi e confessioni?

Di David Hall.

Pietro confessò che Gesù era il Cristo e Gesù rispose che la sua chiesa si sarebbe fondata su tale confessione in tutte le età. Il fatto che Cristo, che è l’unico Figlio del Dio vivente (Matteo 16:16) e pietra angolare della chiesa, sia l’oggetto di questa dichiarazione è la cosa più rilevante in assoluto. Tuttavia, anche l’atto di confessare in sé, ossia la confessione, è molto importante. La confessione:

  • è la via per il perdono dei nostri peccati (Giacomo 5:16);
  • è il modo attraverso cui vengono identificati i salvati (Romani 10:10);
  • è il segno che lo Spirito è già all’opera in una persona (I Corinzi 12:3);
  • riguarda la nostra speranza (Ebrei 10:23); •  è accompagnata dall’obbedienza (II Corinzi 9:13);
  • è ciò che ha fatto Cristo stesso (I Timoteo 6:13).

In quanto cristiani dobbiamo adottare la norma biblica di confessare la nostra fede. Lasciatemi illustrare brevemente cinque ragioni per cui è opportuno avere una confessione scritta.

  1. In primo luogo, le confessioni scritte sono un segno di maturità. Una comunione fraterna basatasulle confessioni non è una realtà passeggera. È relativamente facile redigere una dichiarazione di fede personale o un documento di posizione su un argomento circoscritto; invece, solo quelle confessioni che sono testate da molte generazioni durano. Proprio come la musica pop di ieri non ispira quasi più, così alcune confessioni sono solo transitorie; ma i credi classici, che furono composti da cristiani esperti, resistono ancora oggi alla prova del tempo. Una confessione durevole è un insieme di convinzioni maturo e comprovato. Non preferireste essere guidati da una dichiarazione del genere piuttosto che da un insieme mal definito di credenze o da una dichiarazione di fede immatura?

  2. In secondo luogo, le confessioni scritte permettono ai credenti di non dover “ricominciare dacapo”. I credi e le confessioni possono essere un grande aiuto durante il proprio percorso di apprendimento, senza che si debba rielaborare ogni dottrina in modo autonomo. I cristiani, se sono abbastanza umili da ascoltare prontamente gli altri santi (Giacomo 1:19), possono risparmiare tanto tempo ed evitare innumerevoli vicoli ciechi. In altre parole, staranno lontani da sentieri che sono “inutili da esplorare ulteriormente”, come riconosceva il teologo Abraham Kuyper.

  3. In terzo luogo, le confessioni scritte sono un modo non pregiudizievole di dichiarare agli altri ciòche crediamo. In un’epoca che ricerca l’autenticità e la trasparenza, molti sono stufi di vaghe affermazioni come “fidati di me” o di inviti a dare soldi alla cieca. Una confessione è un coraggioso atto pubblico: non è una cosa segreta e nemmeno una moda passeggera intesa a soddisfare degli appetiti individualistici. Permette a chiunque di conoscere ciò in cui crediamo.

  4. Quarto, protegge dal culto delle “celebrità” e del “protagonismo”. Tristemente, ci sono molti cristiani che seguono le “celebrità” come mai prima nel passato, e tali movimenti guidati da conduttori biblicamente infedeli raramente finiscono bene. I movimenti fondati sulla singola personalità o sul proprio “eroe” spesso portano a caos, confusione e instabilità; inoltre, conducono all’adorazione della volontà umana invece di quella divina e a culti che hanno lo scopo di farsi pubblicità. Una confessione è uno strumento già pronto per tutti coloro che vogliono essere parte di un discepolato cristiano che è ben più grande e duraturo dei singoli movimenti contemporanei.

  5. Quinto, esige da parte nostra che ci pentiamo e che rinunciamo a nozioni che sono sbagliate. Unadelle ragioni per cui alcuni non gradiscono le confessioni è che quest’ultime sono intransigenti.

Tuttavia, una fede distorta perché adattata alle preferenze personali è vuota. L’ethos di una confessione, con cui non si può scendere a compromesso, può costringere nella realtà dei fatti una generazione di fannulloni a ritornare alla Scrittura e ad affrontare alcune questioni difficili. In conclusione una confessione può aiutarci a maturare per davvero.

Una confessione può aiutare una chiesa a crescere se è veramente biblica (e quindi “senza tempo”) e non individualista; nelle mani di conduttori pastorali e spirituali essa può contribuire in maniera vitale all’unità della congregazione e alla comprensione delle dottrine da parte dei membri.

Una confessione, se è un’eco fedele di ciò che Dio dice, può guidarci e proteggerci dalle limitazioni di una particolare epoca storica o di un luogo specifico. Le confessioni che durano sono quelle che ripetono e amplificano leggermente gli insegnamenti delle Scritture; esse, inoltre, forniscono alla famiglia di Dio forza e prospettiva che le permettono di “evitare i fossati” delle mode passeggere o delle eresie. Le confessioni che si fondano sui santi esegeti del passato sono dei “corsi avanzati” che risolvono certe questioni difficili e ci agevolano.

Una confessione è saggezza sia comprovata che “abbreviata”; è ortodossia e ortoprassi allo stesso tempo. Quando preghiamo Dio di insegnarci “a contar bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio” (Salmi 90:12), visto che la durata della vita non è infinita, dobbiamo ricordarci che le confessioni ci aiuteranno spesso nella gestione del tempo.

Lo scopo di una confessione è quello di rafforzare sia l’unità della chiesa che la chiarezza delle dottrine. Molti di noi imparano a proprie spese che le norme più dannose sono quelle non scritte. I farisei, antichi e moderni, sono maestri nell’usare le norme non scritte per “mandare in coma i non iniziati”. Una confessione biblica, tuttavia, libera la comunità dei credenti da queste leggi segrete. Ci affranca da norme autoimposte e garantisce le stesse regole per chiunque entra in una chiesa.

Kuyper aveva ragione a consigliare di non discostarsi dalle confessioni fintantoché non si è costretti a farlo dalla Bibbia. Lungi dall’essere proibito, attenersi a solide confessioni è poco più che seguire il modello del Nuovo Testamento. Piuttosto che contraddire la sola Scriptura, una confessione ne è, in realtà, una solida guida.

Fonte:
Why Creeds and Confessions? Copyright 2015, da David Hall. Ligonier Ministries.
Con permesso tradotto da Simone Ferrari.

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Archiviato in:Confessione di Fede - Catechismo Contrassegnato con: 1 Corinzi 12:3, 1 Timoteo 6:13, 2 Corinzi 9:13, confessione, credo, David Hall, Ebrei 10:23, Giacomo 5:16, Ligonier, Romani 10:10

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