
Da Jason Helopoulos.
I cristiani sono il popolo delle Sacre Scritture. Noi organizziamo le nostre vite e ciò che crediamo secondo gli insegnamenti della Scrittura; come giustamente spiega il Catechismo Minore di Westminster, «Quale regola ci ha dato Dio per insegnarci come possiamo glorificarlo e godere di lui?» «La Parola di Dio, che è contenuta nelle Scritture dell’Antico e Nuovo Testamento, è l’unica regola per insegnarci come possiamo glorificarlo e godere di lui». Le Scritture sono l’unica regola e questa verità è al cuore della fede protestante; senza questo principio, tutto l’edificio della Riforma crollerebbe.
È importante osservare che i Riformatori credevano nel principio della “sola Scrittura”, non della “Scrittura da sola”. Il principio della “Scrittura da sola” afferma un individualismo radicale che rigetta la chiesa, i credi, le confessioni di fede e la tradizione in quanto privi di autorità, mentre abbraccia il giudizio dell’individuo al di sopra di ogni altra cosa. Questa visione radicalizza l’etica protestante e ne mina le fondamenta, eppure non è presente nell’insegnamento dei Riformatori o della chiesa delle origini; anzi, i Riformatori insegnavano il Credo degli Apostoli e affermavano le verità articolate a Calcedonia e Nicea. Lutero, Calvino, Knox, Bullinger e Bucer scrissero tutti dei catechismi e delle confessioni di fede per i propri greggi e consideravano anticristiana qualsiasi forma di teologia ostile ai credi e alle confessioni di fede. Nessuno dei Riformatori magisteriali affermò mai il principio della “Scrittura da sola”.
Al contrario, erano tutti accesi sostenitori del principio della “sola Scrittura”. Questo principio riconosce l’autorità della chiesa e della sua tradizione, inclusi i credi e le confessioni di fede, ma sempre in subordinazione alle Scritture e unicamente nella misura in cui concordano con esse. R. C. Sproul ci aiuta a capire il ruolo di una giusta tradizione della chiesa all’interno del principio della “sola Scrittura” quando afferma: «Anche se la tradizione non governa la nostra interpretazione, essa la guida. Se, letto un certo passaggio, lo interpretate in un modo che sembra essere sfuggito a tutti gli altri cristiani per duemila anni, o è stato proposto da degli eretici riconosciuti da tutti come tali, fareste probabilmente meglio a lasciar perdere quella vostra interpretazione» (The Agony of Deceit, pp. 34-35). Le confessioni di fede e i credi ortodossi della chiesa articolano la fede cristiana in modo esaustivo e stabiliscono delle linee di demarcazione importanti per identificare ciò che insegnano le Scritture.
In questo modo, la tradizione, inclusi i nostri credi e confessioni di fede, svolge un ruolo importante nella fede cristiana. Ad esempio, il Credo degli Apostoli è stato da tempo riconosciuto dalla chiesa come un sommario degli elementi essenziali della fede cristiana; esso articola le verità fondamentali dell’ortodossia. Dei credi e delle confessioni di fede più sostanziose cercano di articolare ciò che la Bibbia nella sua interezza dice a proposito di un dato argomento o una gamma di argomenti. Questo è necessario perché è impossibile consultare un singolo passaggio o libro della Bibbia per definire il battesimo, la preghiera, l’espiazione o qualsiasi altra dottrina, ma un credo o una confessione di fede può articolare ciò che la Bibbia nella sua interezza dice collettivamente a proposito di una dottrina specifica.
Ma anche se ci serviamo della tradizione, dobbiamo affermare che le tradizioni sono buone soltanto nella misura in cui sono bibliche e questa verità chiave governa l’uso che ne facciamo. La Bibbia, ed essa soltanto, è la nostra bussola; essa sola possiede un’autorità infallibile sulle nostre vite, siccome essa sola è la Parola di Dio ed essa sola è inerrante. Pertanto, quando le nostre tradizioni, i nostri credi e le nostre confessioni di fede sono in contrasto con le Scritture, devono essere rigettati; quando invece concordano con esse, li accettiamo e li consideriamo utili per le nostre vite cristiane. Capire questa distinzione è della massima importanza.
La chiesa in ogni epoca ha bisogno di rinnovare la propria comprensione della dottrina della “sola Scrittura”. La storia ci insegna che quando la chiesa dimentica che le Scritture, ed esse soltanto, sono necessarie e sufficienti, essa perde il suo fondamento e inizia a crollare. In molti modi, la tradizione della chiesa ci ricorda questa verità; di fatto, alcuni elementi della tradizione come i credi e le confessioni di fede cercano di promuovere la verità della Bibbia. Pertanto confessiamole e facciamone uso, ma rendiamoci anche conto che ci saranno utili soltanto nella misura in cui promuovono gli insegnamenti della Scrittura, la quale siede in giudizio sulle nostre tradizioni – mai il contrario.
Fonte:
Is Scripture Alone the Same Thing as Scripture Only?, Copyright 2019, da Jason Helopoulos. Ligonier Ministries.
Con permesso tradotto da A.P.