
Di Guy M. Richard.
Essendo un pastore presbiteriano, mi sento spesso chiedere perché creda nel battesimo dei neonati. La quantità di domande che mi vengono rivolte mi dice che vi sono non poche incomprensioni a proposito di questa dottrina, in parte perché molti dei membri delle chiese pedobattiste non sono stati in grado di fornire una buona giustificazione biblica per quello che credono. Questo può essere dovuto al fallimento delle chiese pedobattiste a preparare adeguatamente i propri membri a farlo, o al semplice fatto che il battesimo non è una dottrina decisiva per i pedobattisti come lo è per molti altri. I nostri fratelli e sorelle battisti, ad esempio, si distinguono dalla maggior parte delle altre tradizioni cristiane per la loro posizione riguardo il battesimo, il che significa che il membro medio di una delle loro chiese spesso riceve un insegnamento più meticoloso a proposito di questa dottrina di un membro delle nostre.
Un’altra ragione per la quale le persone fraintendono il pedobattismo è che esse fraintendono la teologia del patto che ne è alla base. Qualche tempo fa ho insegnato un corso di seminario sul battesimo in cui ho chiesto ai miei studenti di leggere un articolo scritto da un fratello battista sul perché ritenesse il pedobattismo non biblico. Quello che più mi ha sorpreso dell’articolo di questo fratello è stata la quantità di fraintendimenti relativamente alla teologia del patto e alle sue implicazioni per il battesimo che conteneva. Se vogliamo fare dei passi avanti insieme su questa dottrina, dobbiamo anzitutto correggere questo genere di fraintendimenti con quanta più chiarezza e grazia possibile; ed è con questo spirito che ora vi presento il resto di questo articolo.
Detto questo, la prima cosa che vorrei sottolineare è che la posizione pedobattista condivide praticamente tutto ciò che la posizione credobattista afferma relativamente a chi debba ricevere il battesimo. Affermiamo senza riserve che il battesimo è giustamente amministrato agli adulti (se non sono già stati battezzati) quando professano la fede in Cristo; da questo punto di vista, il termine “pedobattista” è abbastanza fuorviante, perché non ci limitiamo a battezzare i bambini piccoli, ma battezziamo sia i credenti che professano la fede sia i loro bambini e, in questo senso, siamo credobattisti alla pari che pedobattisti. Ciò che ci distingue dai nostri fratelli e sorelle credobattisti è soltanto la parola che impieghiamo: i credobattisti battezzano soltanto i credenti che professano la fede, mentre noi battezziamo i credenti che professano la fede e i loro bambini.
Dico questo per evidenziare che non basta limitarsi ad addurre gli esempi di credenti che professano la fede e sono battezzati nel Nuovo Testamento per dimostrare la posizione credobattista: anche i pedobattisti riconoscono il battesimo dei credenti che professano la fede. I nostri fratelli e sorelle credobattisti devono dimostrare che la Bibbia insegna che solo i credenti che professano la fede vanno battezzati, ed essi soltanto.
La seconda cosa che vorrei sottolineare è che Genesi 17 afferma esplicitamente che Dio aveva comandato che il segno esteriore del suo patto, la circoncisione, fosse amministrato ai figli maschi a otto giorni dalla nascita. Alla luce di questo fatto, non dobbiamo fare altro che dimostrare che il patto con Abraamo coincide sostanzialmente con il nuovo patto e che la teologia della circoncisione rispecchia la teologia del battesimo per essere legittimati ad amministrare il segno del patto ai figli dei credenti nel nuovo patto come era evidentemente amministrato a essi nel patto con Abraamo.
Romani 2:28-29 e 4:11, unitamente a Deuteronomio 30:6 e Geremia 9:25-26 (e la lista potrebbe andare avanti), dimostrano che la circoncisione non era stata istituita da Dio per denotare l’appartenenza a un certo gruppo etnico, ma per servire da segno esteriore di una realtà spirituale interiore (la circoncisione del cuore). La circoncisione guardava a ciò che aveva già avuto luogo interiormente in passato come nel caso di Abraamo, che aveva creduto e quindi era stato circonciso, o a ciò che si immaginava avrebbe avuto luogo in futuro, come nel caso della maggioranza degli ebrei che erano circoncisi a otto giorni dalla nascita ed erano chiamati a seguire le orme della fede di Abraamo una volta cresciuti (Romani 4:12). Colossesi 2:11-12 afferma esplicitamente il collegamento teologico tra la circoncisione e il battesimo applicando sia la circoncisione spirituale (del cuore) sia il battesimo spirituale (dello Spirito Santo) al cristiano. Se la circoncisione interiore e il battesimo interiore sono collegati, allora non vi è dubbio che lo siano anche i rispettivi segni esteriori, ossia la circoncisione della carne e il battesimo con l’acqua.
Inoltre, Galati 3:16 e Romani 4:11-12 ci insegnano che il patto con Abraamo coincide essenzialmente con il nuovo patto. Galati 3:16 afferma che Cristo è la discendenza di Abraamo, il che significa che soltanto coloro che sono “in Cristo” sono figli di Abraamo, nell’Antico come nel Nuovo Testamento (si vedano Galati 3:7, 14, 29), e Romani 4:11-12 lo conferma quando dice che Abraamo è il padre di tutti i credenti gentili (incirconcisi) e di tutti gli ebrei circoncisi che «seguono anche le orme della fede…che egli ebbe mentre era incirconciso». Questa fede, come ci dice Giovanni 8:56, è una fede che guarda a Cristo, che guarda al cielo e a realtà e benedizioni spirituali piuttosto che a una terra promessa terrena e a realtà e benedizioni temporali (Ebrei 11:10, 16).
Il patto con Abraamo non era dunque un patto fisico o temporale stretto con i discendenti biologici di Abraamo, ma un patto spirituale stretto con i suoi discendenti spirituali, un patto che coincideva sostanzialmente con il nuovo patto: Cristo, la discendenza di Abraamo, ne è la garanzia. Inoltre, la circoncisione non era un segno dell’appartenenza a un gruppo etnico, ma un segno che chiamava i discendenti biologici di Abraamo a diventare suoi discendenti spirituali seguendolo nella stessa fede che aveva avuto.
Alla luce di queste realtà, non dovremmo stupirci che il Nuovo Testamento parli di battesimi di “famiglie”: la continuità tra i patti e i loro segni indica che questo è esattamente ciò che dovremmo aspettarci. Fin da Genesi 17, il popolo di Dio ha praticato la circoncisione delle “famiglie” applicando il segno esteriore del patto interiore di Dio ai credenti adulti che professavano la fede (che non l’avevano già ricevuta) e ai loro figli, tant’è che ci aspetteremmo di trovarlo detto nel Nuovo Testamento se, dopo millenni di inclusione dei bambini piccoli nella comunità del patto amministrando loro il segno del patto, le cose fossero dovute cambiare così radicalmente nell’età del nuovo patto. Dovremmo veramente credere che adesso i figli dei credenti siano tagliati fuori dalla comunità del patto e che il vecchio patto fosse per questa ragione più glorioso e inclusivo del nuovo? Qual è il fondamento per credere questo? Una simile affermazione contraddice il principio espansivo che vediamo ovunque all’opera quando passiamo dall’Antico al Nuovo Testamento. Non solo il pedobattismo è coerente con la continuità che vediamo tra i patti e i loro segni, ma è anche coerente con questo principio espansivo perché applica il segno del patto alle donne alla pari che agli uomini e ai loro figli di entrambi i sessi.
Fonte:
Paedobaptism, Copyright 2020, da Guy M. Richard. Ligonier Ministries.
Con permesso tradotto da A.P.