La diffidenza generale nei confronti delle istituzioni e dell’autorità che pervade la società si ripercuote anche sulla chiesa e sul suo governo, come pure un individualismo che in esso non vede nessuna utilità personale. Non è difficile capire perché il governo della chiesa sia fuori moda e disprezzato. In molti lo considerano qualcosa di quasi superfluo che si applica soltanto alle cose veramente importanti. Ma il governo della chiesa non ha a che fare con un qualche distante istituzionalismo: esso ha tutto a che fare con l’autorità e il ministero di Cristo e il suo scopo è, di fatto, la nostra edificazione e crescita nella vita cristiana. In un altro articolo potremmo andare a considerare come ci edifica, ma qui vogliamo concentrarci su come il governo della chiesa sia veramente incentrato su Cristo.
Nel testo che segue, alcuni dei membri dell’assemblea di Westminster spiegano sulla base della Scrittura come il governo della chiesa abbia tutto a che fare con Cristo come mediatore. Le persone possono abusarne e averne una concezione sbagliata, ma se questo ci spinge a disprezzare il governo della chiesa in quanto tale corriamo il rischio di disprezzare l’autorità di Cristo nella sua chiesa e quando non ci rendiamo conto di questo, vi è il rischio che gli uomini assumano la posizione e l’autorità che sono riservate a Cristo soltanto.
Come la Scrittura è la regola del governo della chiesa, così Cristo ne è l’unica radice e fonte dalla quale esso trae origine. Il nostro mediatore Gesù Cristo ha ricevuto in affidamento da Dio Padre ogni autorità e potestà in cielo e sulla terra per il governo della chiesa, com’è chiaramente evidente da quanto segue.
CRISTO HA RICEVUTO IL GOVERNO DELLA SUA CHIESA
La chiara testimonianza della Scrittura dichiara che il governo della chiesa poggia sulle sue spalle ed è per questo che il Padre gli ha conferito ogni autorità e potestà: «Sulle sue spalle riposerà l’impero» (Isaia 9:6-7). «Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra» (Matteo 28:18-19). «Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre; e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine» (Luca 1:32-33). Ogni cosa, inclusa ogni autorità e giudizio, è data al Figlio (Giovanni 5:22, 27; 3:35). Egli ha la chiave di Davide che apre e nessuno chiude (Apocalisse 3:7). Dio ha glorificato Cristo «risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura, ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti» (Efesini 1:20-23).
CRISTO HA RICEVUTO I TITOLI DI GOVERNATORE DELLA SUA CHIESA
Al nostro mediatore Gesù Cristo sono attribuiti illustri titoli regali con autorità, potenza, guida e impero in riferimento alla sua chiesa. Egli è chiamato una guida che «pascerà (o governerà) il mio popolo Israele» (Matteo 2:6), «il grande Pastore delle pecore» (Ebrei 13:20), «il pastore e custode delle anime nostre» (1 Pietro 2:25), «Cristo, come Figlio…sopra la propria casa» (Ebrei 3:6), «il capo del corpo, cioè della chiesa» (Colossesi 1:18; Efesini 5:23), «capo sopra ogni cosa alla chiesa» (Efesini 1:22); «per noi c’è…un solo Signore, Gesù Cristo» (1 Corinzi 8:6); «Dio lo ha fatto Signore e Cristo» (Atti 2:36), «il Signore dei signori» (Apocalisse 19:16), «il Signore di tutti» (Atti 10:36), il re di Dio insediato sopra «Sion, il mio santo monte» (Salmi 2:6), «Davide, loro re» (Geremia 30:9; Ezechiele 34:23, 37:24; Osea 3:5), «il Re dei re» (Apocalisse 19:16).
CRISTO ADEMPIE ALLE FUNZIONI DI GOVERNO DELLA SUA CHIESA
Certi atti fondamentali di potestà e autorità suprema nel governo della chiesa sono specialmente ascritti al nostro mediatore Gesù Cristo come appartenenti a lui soltanto al di sopra di tutte le creature. Questi includono:
(a) dare leggi alla sua chiesa
«La legge di Cristo» (Galati 6:2); egli diede dei comandamenti agli apostoli (Atti 1:2); «c’è un solo Legislatore, che può salvare e mandare in perdizione» (Giacomo 4:12); «l’Eterno è il nostro giudice, l’Eterno è il nostro legislatore, l’Eterno è il nostro re» (Isaia 33:22).
(b) istituire ordinamenti per l’edificazione della sua chiesa
Questi includono:
- la predicazione della Parola (Matteo 10:7; 1 Corinzi 1:17; Matteo 28:18-20; Marco 16:15);
- l’amministrazione dei sacramenti: il battesimo (Giovanni 1:33, Matteo 3:13, 28:18-19) e la Cena del Signore (1 Corinzi 11:20, 23ff; Matteo 26:26ff; Marco 14:22ff; Luca 22:19-20);
- l’amministrazione della disciplina (Matteo 16:19, 18:15-18).
(c) ordinare e nominare i funzionari ai quali spetta l’amministrazione dei suoi ordinamenti nella sua chiesa
«Egli…ha dato dei doni agli uomini…ed egli stesso ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti e altri come pastori e dottori» (Efesini 4:7-11, cfr. 1 Corinzi 12:28; 1 Tessalonicesi 5:12; Atti 20:28).
(d) amministrare gli ordinamenti di Cristo in nome di Cristo
Gli ordinamenti di Cristo non sono amministrati nel nome di governanti, pastori, chiese, concili e via dicendo, ma nel nome di Cristo. Gli apostoli parlavano e insegnavano «nel nome di Gesù» (Atti 4:17-18); «qualunque cosa chiederete nel nome mio» (Giovanni 14:13-14; 16:23); «battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Matteo 28:18-19); «furono battezzati nel nome del Signore Gesù» (Atti 19:5); «nel nome del nostro Signore Gesù Cristo…con il potere del Signor nostro Gesù Cristo» (1 Corinzi 5:4-5). Le assemblee della chiesa devono riunirsi nel nome di Cristo, «poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»» (Matteo 18:20).
Questo articolo è stato tratto da un libro pastorale sul governo della chiesa intitolato Jus Divinum Regiminis Ecclesiastici (il diritto divino del governo della chiesa) e ripubblicato in tempi recenti.