
Di John D. Payne.
Una rapida panoramica della storia della chiesa rivela che l’unica cosa più prevalente dell’abuso del potere della chiesa è la riluttanza del popolo di Dio a sottomettersi alla sua giusta amministrazione. Il problema è che sono pochi i cristiani che effettivamente comprendono come quel potere e quell’autorità vadano esercitati attraverso il ministero della chiesa. Compreso biblicamente, il potere della chiesa è “ministeriale e dichiarativo”, un’espressione che sottolinea la natura non legislativa della chiesa; in altre parole, i funzionari della chiesa non fanno leggi, statuti e promesse, ma dichiarano e applicano le leggi, gli statuti e le promesse della Parola ispirata e autorevole di Dio. Una comprensione corretta di questa verità è fondamentale per la salute della chiesa.
La chiesa cattolica romana, con i suoi papi, vescovi e concili, si è nel corso della storia considerata magisteriale, imperiale e legislativa. Le autorità cattolico-romane credono di avere ricevuto il potere di vincolare le coscienze secondo il loro dogma derivato da fonti che vanno al di là della sola Scrittura: ad esempio, la dottrina della transustanziazione fu affermata al quarto concilio laterano (1415), la dottrina del purgatorio fu adottata al secondo concilio di Lione (1274) e l’immacolata concezione di Maria divenne dogma attraverso la cosiddetta “interpretazione infallibile” di papa Pio IX (1854). Inoltre, il trattamento riservato dalla chiesa medievale agli “eretici” attraverso l’uso della tortura e della pena capitale dimostra una concezione del potere della chiesa che è ben al di fuori dei limiti della Sacra Scrittura.
Anche le chiese protestanti sono colpevoli di esercitare il potere della chiesa al di fuori dei suoi limiti biblici. In tempi recenti, assistiamo a questo abuso di potere quando le chiese o i pastori esigono che i membri votino per un certo candidato politico, impongono un certo modo di educare i loro figli o pretendono il dono delle lingue per diventare membri. In ciascuno di questi casi, cattolico-romani o protestanti che siano, delle dottrine non bibliche sono diventate legge e le guide della chiesa hanno ingiustamente vincolato le coscienze dei loro membri a credere e agire di conseguenza. Questo genere di abuso del potere della chiesa crea soltanto confusione, distoglie l’attenzione della chiesa dalla Parola autorevole di Dio e la distrae dalla sua missione di andare in tutto il mondo come ambasciatori di Cristo e fare discepoli attraverso i mezzi ordinari della Parola, dei sacramenti e della preghiera (Matteo 28:18-20; Atti 2:42; 2 Corinzi 5:18-20).
Oltre all’abuso del loro potere da parte delle guide della chiesa, vi è spesso una riluttanza da parte dei cristiani a sottomettersi all’esercizio fedele dell’autorità della chiesa. Certo, Cristo è il capo della chiesa: ogni potestà in cielo e sulla terra è stata data a lui. Ma Cristo ha conferito ai funzionari della chiesa, debitamente qualificati e ordinati, l’autorità di proclamare la sua Parola, badare al suo gregge e disciplinare le sue pecore. Gli anziani della chiesa sono autorizzati da Cristo a vincolare le coscienze dei credenti con tutto ciò che è chiaramente enunciato nella sua Parola o che può essere dedotto da essa come buona e necessaria conseguenza. L’apostolo Paolo dà ordine ai pastori di «predicare la parola…a tempo e fuor di tempo» (2 Timoteo 4:2); dunque il popolo di Dio è tenuto ad ascoltare e obbedire la Parola di Dio. Pietro esorta gli anziani: «io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo…pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge» (1 Pietro 5:1-3). Siamo dunque esortati a sottometterci umilmente alle nostre guide che vegliano sulle nostre anime in nome di Cristo (Ebrei 13:17). Le Scritture ci insegnano anche che la chiesa ha ricevuto il potere e l’autorità di disciplinare i suoi membri (Matteo 18:15-20; 1 Corinzi 5:5, 11-13; Tito 3:9-11); pertanto il popolo di Dio deve rispondere alla disciplina biblica come se Cristo stesso la stesse esercitando di persona.
Diversi anni fa ebbi conoscenza di due casi di disciplina ecclesiastica identici ma irrelati che erano emersi nella stessa congregazione. Entrambe le situazioni erano chiare e richiedevano l’intervento degli anziani. In un caso, la risposta al loro amorevole rimprovero fu rabbia e contumacia (il rifiuto di sottomettersi all’autorità); nell’altro, la risposta fu una profonda umiltà e sottomissione alla guida degli anziani che portò a un meraviglioso processo di reintegrazione biblica nella comunione del corpo. Questo esempio sottolinea l’importanza del fatto che quando la chiesa esercita il suo potere e autorità secondo la Scrittura, è per il bene spirituale del credente, non il suo male. Il Cristo crocifisso, risorto e asceso bada al suo gregge attraverso il ministero degli anziani (Atti 20:28).
James Bannerman, nella sua classica opera, The Church of Christ, scritta nel diciannovesimo secolo, offre un’utile spiegazione del perché ogni cristiano dovrebbe sottomettersi all’esercizio dell’autorità biblica della chiesa:
Quando il potere della chiesa è impiegato ministerialmente per dichiarare la verità di Dio in una questione di fede o giudicare in una questione di governo o disciplina, quella dichiarazione dottrinale e quella decisione giudiziaria sono da riceversi e sottomettersi a esse su due basi: anzitutto e principalmente perché sono in accordo con la Parola di Dio; ma in secondo luogo e in un senso subordinato perché sono emesse dalla chiesa in qualità di ordinanza di Dio istituita proprio a quello scopo.
Cristo ama la sua sposa, la chiesa: ha dato la sua preziosa vita per lei sul legno maledetto del Calvario e continua a prendersene cura attraverso il ministero fedele della chiesa (Efesini 5:25; 1 Timoteo 3:1-13). Pertanto, se siete un anziano di chiesa, ricordatevi che la vostra autorità è ministeriale e dichiarativa. Siete membri di delle corti ecclesiastiche, non di dei corpi legislativi; non spetta a voi stabilire le regole e i regolamenti per il culto, il discepolato, l’attività missionaria e la disciplina della chiesa, ma siete chiamati a dichiarare ed esercitare in una maniera strettamente spirituale ciò che Cristo stesso ha enunciato nella sua Parola. Inoltre, siamo tutti chiamati a vivere in gioiosa sottomissione alla fedele cura e supervisione pastorale dei nostri anziani, «perché essi vegliano sulle anime [n]ostre, come chi ha da renderne conto» (Ebrei 13:17).
Fonte:
Ministerial and Declarative Authority, Copyright 2020, da Jon D. Payne. Ligonier Ministries.
Con permesso tradotto da A.P.